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Dopo i lunghi inverni nevosi, in montagna, ed anche in Ossola, il successivo periodo del disgelo assume un fascino del tutto particolare. In città non ce ne rendiamo conto, ma quassù l’uscita dalla stagione invernale mantiene ancora i suoi tempi, lenti e tranquilli come una volta.
La neve stenta a sciogliersi sotto il primo tepore del sole, indugia ancora a lungo nei prati e nei pascoli e solo lentamente cede il passo al primo verde e ai primi fiori. E’ un periodo dell’anno che ogni volta mi stupisce; nei prati la neve pian piano si riduce a chiazze sempre più piccole, e dove l’erba torna a farsi vedere ecco i crocus, le primule e le viole, mentre l’aria si impregna di quei caratteristici profumi di erba umida e fresca.
Più si sale di quota e più è evidente il contrasto tra l’inverno che indugia e la primavera che arriva. I pascoli e gli alpeggi di media quota ancora sono ricoperti da vaste chiazze di neve, ma già sono circondati dai boschi di faggio con il primo verde brillante delle foglie.
E spesso, poi, come accaduto anche quest’anno, le ultime nevicate primaverili stendono un nuovo, leggero velo bianco sui primi fiori e sul primo verde della stagione, creando un paesaggio di fiaba. E se ti va bene riesci ancora a praticare sci di fondo in maniche corte sulla pista di Riale ai primi di maggio.
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