6 ottobre 2011
Guarda il video e il foto-filmato in coda all’articolo
Camminata lunghissima, splendida e faticosa, ma davvero indimenticabile! Oggi sono tornato in valle Antrona per salire dal lago di Campliccioli al lago del Cingino e poi, sulla via del ritorno, con un giro ad anello al lago di Camposecco. La caratteristica del Cingino, oltre alla bellezza del paesaggio, sono le colonie di stambecchi che stazionano in zona e che si arrampicano sulla parete verticale della diga, sfidando la legge di gravità, per cibarsi del salnitro di sassi e cemento ed offrendo uno spettacolo unico ed indimenticabile; ed in effetti non ho mai visto tanti stambecchi come oggi.
Dopo aver risalito tutta la valle Antrona fino ad Antronapiana ho quindi proseguito per il lago di Antrona, salendo ancora da qui lungo la stradina dell’ENEL fino al soprastante lago di Campliccioli, dove ho lasciato l’auto. Anche oggi la giornata era bella, con il solito incredibile clima estivo; qualche nuvolaglia bassa del primo mattino si è presto dissolta, anche se poi il peggioramento si è cominciato a manifestare, con altre nuvolaglie basse che sono sopraggiunte nelle ore centrali della giornata e che poi pian piano hanno coperto il cielo nel corso del pomeriggio.
Mi sono così incamminato dalla diga di Campliccioli, costeggiando tutto il lago fino in fondo e proseguendo da qui per percorrere tutta la vallata, con sentiero piuttosto pianeggiante, tra i larici che ormai cominciano ad ingiallire. Ho quindi raggiunto l’alpe Lombraoro di sotto, proprio in fondo alla vallata, e da qui è cominciata la fatica: il sentiero comincia ad innalzarsi ripido e scosceso, molto spesso ridotto solo a tracce, e la salita è diventata faticosa.
Al lago di Cingino sono così arrivato dopo varie soste per riprendere fiato e forze, ma poi sono stato ripagato dallo spettacolo degli stambecchi, e la fatica è subito scomparsa. La diga del Cingino ti appare solo all’ultimo momento, all’improvviso, e non riuscivo a credere ai miei occhi nel vedere una decina di stambecchi abbarbicati su questa altissima e verticale muraglia a leccare il salnitro del cemento: fotografie e riprese con la videocamera a non finire!
Ho poi attraversato la diga, trovandomi al termine la strada sbarrata da un altro gruppo di stambecchi che, per nulla intimoriti, si sono spostati solo di qualche metro più in là, rimanendo per tutto il tempo a gironzolare poco distante da me. Qui mi sono fermato a lungo, sempre rapito dall’incredibile spettacolo degli stambecchi acrobati.
Per il ritorno a valle avevo programmato un lungo giro ad anello, passando dal lago di Camposecco, ma per chi vuole abbreviare il percorso e la fatica è consigliabile fare rientro a valle lungo l’itinerario di salita. Ho quindi ripreso il cammino per raggiungere il lago di Camposecco e da qui ridiscendere a valle. Questo lago si trova in una vallata sul versante opposto della punta della Rossa, che avevo proprio sopra di me, e per raggiungerlo si deve percorrere una angusta galleria pedonale dell’ENEL di ben 3 chilometri, attraversata dalla condotta forzata che scende dal lago di Cingino. Dopo una buona mezzora di cammino alla fioca luce di qualche lampada (usando comunque la mia torcia per illuminare meglio il percorso) sono sbucato sul versante opposto. Da qui ho dovuto risalire tutto il costone per arrivare ai 2325 metri del lago di Camposecco.
Ormai il tempo si stava guastando, ben presto sono stato avvolto dalla nebbia e il cielo, ormai coperto, favoriva anche l’arrivo della prima oscurità. Purtroppo ho avuto solo il tempo di lanciare uno sguardo a questo splendido lago, piuttosto ampio, per buttarmi a capofitto lungo un altro pessimo e ripidissimo sentiero per scendere al lago di Campliccioli, in una affannosa corsa contro l’oscurità; avevo pile e torce, ma preferivo arrivare a valle ancora con un barlume di luce. E proprio con l’ultimo barlume di luce ho raggiunto il sentiero che costeggia il lago di Campliccioli e in breve la mia auto al di là della diga. La gioia per questa splendida avventura mi ha fatto gustare ancor più questo breve lungolago illuminato, oasi sperduta nel buio fitto e nel silenzio della montagna. Giornata memorabile!
Informazioni utili
Dislivello di salita: m. 1180 dal lago di Antrona, m. 890 dal lago di Campliccioli; tempo di salita: 4 ore/4 ore e mezza dal lago di Antrona; 3 ore/3 ore e mezza dal lago di Campliccioli. Dal lago di Antrona imboccare la strada asfaltata di proprietà dell’ENEL che sale al lago di Campliccioli (si può salire in auto fino al lago di Campliccioli, ma ultimamente il transito è stato vietato); costeggiare tutto il lago di Campliccioli e proseguire in direzione del lago del Cingino (cartelli segnaletici)
Reti cellulari: nessuna, zona completamente senza campo, utile avere con sè un telefono satellitare
Punti di appoggio: Bivacco lago Cingino, bivacco lago Camposecco, Casa guardiani della diga ENEL al lago del Cingino e al lago di Camposecco
Soccorso alpino: usare un telefono satellitare, chiamando direttamente la sede del soccorso alpino Valdossola:
+39 0324 52552
oppure il soccorso alpino Guardia di Finanza (SAGF) di Domodossola:
tel. +039 0324 243607
(con il telefono satellitare non si possono comporre i numeri brevi)
Guarda il video e il foto-filmato:
sembra impossibile che questi bellissimi animali sembrino piu leggeri di una farfalla!